






Ci sopportiamo da 3 anni. Quel bacio davanti alla pasticceria…
Auguri, ti amo!
E nel frattempo mi metto a pirografare…
[Juan Carrito]
Non state male più, asciugate il pianto.
Il paradiso è bello.
Tutto è bianco,
come la neve che ho aspettato tanto
e che ho arrossato col mio sangue ieri.
Ero distratto dentro ai miei pensieri,
avevo corso tanto, ero un po’ stanco,
seguivo un uccellino, per giocare.
Poi quella grande luce, quel rumore.
Lo schianto.
Poi il silenzio ed il dolore.
M’hanno curato, con dolcezza e amore,
fino a che non mi si è fermato il cuore.
Che viaggio breve il mio. Ora è finito,
però mi sono tanto divertito.
Chiedo perdono se un po’ ho disturbato,
ma so che uguale in tanti mi hanno amato.
Marazico – ©
Parole non mie ma che fanno riflettere.
Ebbene sì, io, sono circondato da Ladies… Ne ho una con gli occhi verdi che è croce e delizia e altre 3 meravigliose a cui voglio un mondo di bene. Ma ce n’è un’altra fatta di ferro, acciaio, cavalliamericani e un’immane voglia di farmi vivere. La Grey Lady….
Oggi. Stasera. Sabato sera. Ho in casa due quindicenni (mia figlia e la mia figliastra) che dalle cinque del pomeriggio si sono appropriate del bagno e degli specchi di tutti gli armadi che abbiamo nelle camere da letto. Stanno devastando il già poco ordine in quegli armadi e hanno sparso trucchi ovunque. Si stanno cambiando, ricambiando, stanno cercando il giusto trucco e il perfetto “outfit”, come dicono loro. Il tutto perché loro stasera devono andare in discoteca. E guarda un pò, io, che ho tirato su il culo dal letto alle 4 di stamattina, le devo accompagnare e ovviamente poi le devo anche andare a riprendere e accompagnare le altre due amiche a casa. Chiedetemi a che serve fare il padre? È ovvio: serve a fare da tassinaro. In pratica tornerò a casa alle 4 domani mattina… Ventiquattro ore senza dormire. Loro andranno a divertirsi ed io starò col cuore in gola finché non le vedrò venir fuori dalla discoteca… E bravo papi. E zitto papi.
Nella mia testa ho accolto libri di ogni genere, testi di canzoni e musica (quella perfortuna non di ogni genere), nella mia testa risuona chiaro il rombo della prima Harley che sentii arrivare da lontano. Nella mia testa ci sono nozioni di ogni genere, piccole perle che è molto probabile io non dovrò usare mai. Nei miei occhi ci sono gli occhi di quell’uomo zoppicante che cammina su un marciapiede di Algeri, e alle sue spalle la scritta FIS su un muro pieno di fori di proiettili. Nei miei occhi è rimasta quella poderosa nevicata del 1993 ai piedi dell’Himalaya, che coprì fino al tetto le piccole baracche di lamiera e terra del villaggio di Sarahan. Nei miei occhi i tramonti africani, la cosa più bella che possa esistere e che si dato di ammirare ad un uomo. Nelle mie mani un bicchiere di Jack Daniel’s e una sigaretta che si sta consumando da sola, con la cenere che sfida la legge di gravità e si rifiuta di cedere e cadere. Nelle mie mani c’è una tavola di legno di teck che dovrò levigare e sulla quella tavola, chissà, delle mani piene di voglia incideranno un disegno. Nella mia testa risuona il silenzio assordante di quella notte in quella casa vuota e triste. Nella mia testa il suono del mio respiro e il sommesso rumore dei miei passi ogni qualvolta ero costretto a non farmi sentire, con tutto l’armamentario attaccato alla divisa che non ne voleva sapere di collaborare. Nelle mie mani il telecomando che fa zapping per cercare quel film in tv che mi faccia tornare in mente tutte le battute. E così passo un’altra notte. In attesa del sonno. Già presente nella mia testa.
Io non sono uno smanettone, quindi non sapevo che posso riproporre i vecchi articoli… Ora lo so. Ma avrei una domanda: se volessi girarli su un altro social, tipo Instagram, sapete come si fa?
Gli uomini non ascoltano perché le tette non parlano.
(Anonimo)
Ci sono solo due cose che rasentano la perfezione: una bella donna e i gatti.
Il mio panorama per almeno 8 ore al giorno…
***** Sono andati via tutti e non mi hanno lasciato neanche gli avanzi…
Buongiorno in allegria
Il monologo di Quint, il pescatore che aveva accettato di dare la caccia al predatore nel film “Lo Squalo”
Il monologo di Al Pacino
È vero che il whisky migliora con l’età. Più invecchio, più mi piace.
Ronnie Corbett
Ed, col Jack ho sempre avuto un ottimo rapporto. Invecchiando, poi, migliora quel rapporto.
I miti mi piacevano. Non erano storie da adulti e non erano storie per bambini. Erano molto meglio. Erano, e basta.
(Neil Gaiman)
Chi sono? Ah, non lo so. Io sono io (ma non sono il Marchese del Grillo anche se è vero che qualcuno di voi non è un cazzo). Sono io, quello che si incazza come una furia e dopo 10 minuti è già tutto apposto. Sono io, quello che conosce a memoria le canzoni di De André e le usava come ninna nanna per le sue figlie. Sono io, quello che non è mai adatto a fare il padre. Sono io, quello che gira in moto con un gilet di pelle addosso, insieme ai fratelli. Io sono quello che conosce perfettamente la differenza tra legge e giustizia. Io sono quello che sbaglia ogni santo giorno (e nonostante questo cammino a testa alta). Chi sono io di solito lo stabiliscono gli altri, a volte sono un bravissimo “ragazzo” e altre volte sono il peggiore degli stronzi. Sono io, quello sempre ignorante in certe cose… E menomale, sai che palle a sapere sempre tutto? Io non sono un tuttologo. Io sono pure quello che a volte ne sa più di tanti altri e che spesso resta in silenzio per non smerdare l’interlocutore. E sono sempre io, quello che altre volte lo sotterra, quel coglione dell’interlocutore… Sono anche tante altre cose, ma inutile stare qui a dirvelo, non capireste. Eppure… Chi sono io? Ditemelo voi, che sicuramente lo sapete meglio di me.
È molto meglio desiderare che avere… Il momento del desiderio, quando sai che qualcosa sta per succedere – è il più esaltante.
(Anonimo)
Le labbra rosse di una ragazza imitano il sangue caldo che scorre attraverso le labbra, segno che è sana e pronta per la riproduzione. Lei non lo può sapere. Lui non lo può sapere. Ma questo è il disegno, l’impulso primordiale a colorarsi le labbra di rosso.
(Chloe Thurlow)
E grazie a chi ha perso del tempo per leggere i miei sproloqui. E grazie a chi in un modo o nell’altro c’è.